PaoloBacchini_BMethod.jpg
 
 
PaoloBacchini_Bmethod_11.jpg

So davvero cosa succede mentre
sto pattinando / saltando?
Perché eseguo determinati movimenti prima di un salto?
Quali sono i movimenti più efficaci?
Esiste una tecnica universale?

PaoloBacchini_Bmethod_12.jpg

20 anni di allenamenti,
ma alcune domande rimangono ancora ..

PaoloBacchini_Bmethod_13.jpg

2014-2017 periodo di studio e ricerca (PBproject)
2017 SUCCESSO = confermata la teoria

PaoloBacchini_BMethod_04.jpg
PaoloBacchini_BMethod_05.jpg
 
 
 

Il BMethod è una metodologia di insegnamento per il pattinaggio di figura. Il metodo è stato sviluppato da Paolo Luca Bacchini, pattinatore olimpionico nel 2010 e da un team di esperti in differenti campi (ingegneria spaziale, biomedica e psicologia), combinando così due decadi di esperienza diretta nel pattinaggio con un rigoroso approccio scientifico.


Il metodo si basa su tre pilastri principali:

  1. L’esperienza ventennale di Paolo.

  2. La biomeccanica, cioè la branca della meccanica classica applicata al corpo umano.

  3. La sperimentazione sul campo e la validazione dei modelli biomeccanici svolta direttamente da Paolo e da i suoi atleti.

 
PaoloBacchini_BMethod_09.jpg
 
 
 

Paolo ha iniziato a pattinare all’età di nove anni e ha gareggiato a livello europeo e mondiale tra il 2001 ed il 2013. Durante la sua carriera Paolo si è allenato in differenti Paesi (Italia, Svizzera, Francia, Germania e USA), sotto la supervisione di allenatori di fama mondiale. Se da una parte questo lo ha aiutato ad incrementare il suo bagaglio tecnico e a migliorare l’aspetto “artistico”, dall’altra questa è stata un’ottima opportunità per provare diversi metodi di allenamento delle migliori scuole di pattinaggio mondiali.

Questi insegnamenti, combinati ad un duro allenamento, lo hanno portato a rappresentare l’Italia alla finale dei XXI Giochi Olimpici Invernali nel 2010.

 
PaoloBacchini_Coach_04.png
 
 
 

Dopo aver concluso la fase di atleta, Paolo ha riunito un indipendente team di esperti (dall’ingegneria aerospaziale, a quella biomedica, alla psicologia), per analizzare e razionalizzare l’esperienza e le conoscenze raccolte durante i suoi 20 anni di carriera. Il team ha poi analizzato tutti gli insegnamenti portati da Paolo facendo emergere un punto comune. La maggior parte delle tecniche di insegnamento sperimentate da Paolo erano caratterizzate da un forte empirismo e da un non altrettanto forte legame tra l’insegnamento e la fisica.

Il team si è posto l’obiettivo di sviluppare un metodo universale che faccia affidamento su un’osservazione scientifica e che non dipenda così profondamente sull’esperienza diretta dell’insegnante e sulla sua capacità di capire l’atleta per correggere gli eventuali errori.

Il BMethod tenta di superare questa trappola attraverso la fusione della parte empirica degli insegnamenti classici (che comunque risultano di alto valore) e il rigoroso modellamento scientifico del corpo umano e delle forze coinvolte.

 
PaoloBacchini_BMethod_07.jpg
 

 

 

La Biomeccanica si riferisce allo studio dei sistemi biologici, quale ad esempio quello del corpo umano, utilizzando i metodi della meccanica classica. Dati sperimentali e osservazioni sono registrati e usati per costruire un modello fisico dell’atleta. Questo si traduce poi in un modello matematico e uno specifico software permette di simulare il comportamento del corpo durante, ad esempio, un salto. Il team può analizzare così sempre ad esempio, come il corpo dell’atleta reagisce ai cambi di posizione delle braccia e gambe nella fase di entrata.

Questo permette di prevedere il risultato del salto in accordo con i parametri registrati sul ghiaccio per l’atleta specifico. Utilizzando la biomeccanica, il team può valutare i parametri ottimali per ogni atleta che permetteranno la corretta esecuzione degli elementi del pattinaggio, con uno speciale focus sui salti.

 

Un esempio

Per meglio comprendere il valore del approccio proposto, può aiutare focalizzarci su un elemento di salto, come ad esempio l’axel. Il salto è un movimento del corpo composto da diversi elementi combinati in una specifica sequenza e con un preciso timing. Il risultato del salto e fortemente dipendente da alcuni fattori iniziali quali velocità d’entrata, angolo di stacco, ecc. Il momento di inerzia del corpo intorno al suo asse principale, fortemente influenzato dalla posizione delle braccia durante la fase di volo, è ugualmente importante per la corretta esecuzione. Molti altri fattori possono interferire e influenzare il risultato. Data la intrinseca complessità del salto, è impossibile per l’atleta controllare coscientemente tutti i parametri coinvolti. La via per raggiungere l’esecuzione è quella di automatizzare (memorizzare e riuscire a ripetere inconsciamente) i differenti elementi componenti il salto.

La strategia del BMethod è quella di dividere ogni elemento (per esempio un salto) in tutte le sue fasi e proporre esercizi per automatizzare ogni fase. I differenti esercizi sono creati simulando la specifica fase con il modello biomeccanico e sono testati accuratamente prima di essere trasmessi all’atleta.

Validazione sperimentale della teoria

Grazie alle abilità atletiche di Paolo è stato possibile testare le previsioni matematiche prodotte dal team direttamente sul ghiaccio. In altre parole, Paolo ha provato su se stesso ogni elemento prima “modellato”. Attraverso la combinazione dei suoi feedbacks in termini di sensazioni con i parametri registrati in video, il team è riuscito a convalidare e affinare i suddetti modelli.

Il risultato di tale “loop” tra osservazione-modellamento-prova è stato eccellente e Paolo è riuscito a migliorare significativamente la sua tecnica di salto e la media di riuscita della maggior parte degli elementi analizzati.

PaoloBacchini_Coach_09.jpg
 
 

Il BMethod presenta tre principali vantaggi su altre tecniche tradizionali:

  1. È un sistema universale in quanto basato su una base scientifica e non solo legato ad abilità personali o dell’allenatore.

  2. Focalizzandosi su ogni fase dell’elemento separatamente, il Bmethod è intrinsecamente modulabile, permettendo di applicarlo a pattinatori di livelli differenti, dai principianti ai professionisti.

  3. Condividendo con l’atleta, le conoscenze scientifiche in una maniera semplificata ma rigorosa attraverso esempi e slides, la sua consapevolezza aumenta. Questo inevitabilmente diminuisce la sua insicurezza e può aiutare nella prevenzione degli infortuni.

PaoloBacchini_Firma.jpg
 
PaoloBacchini_Coach.jpg

Guarda il video